Buonasera seguaci,
con questo post voglio chiudere il cerchio sulla questione ‘casa’,
perchè ho peccato in omissioni e, in
virtù di alcuni accadimenti, devo farvi necessariamente farvi fare l’aggiornamento
a Pedersen2.0.
Prima cosa: come arrivare al P.O. Pedersen? Non intendo fornirvi le indicazioni
stradali per venire dall’Italia a qui, ma voglio spiegarvi come è possibile riuscire
a trovare un posto in un collegio come questi.
Non so quale sia il panorama generale in Danimarca, ma qui a Lyngby ci sono
diversi collegi simili al mio e credo che una camera in un dormitorio sia una
delle sistemazioni più ambite dagli studenti danesi. Quando io e il mio collega
infatti ci siamo affacciati al mercato immobiliare danese, abbiamo ben presto
capito che trovare un posto in un collegio sarebbe stata la soluzione più pratica
e anche la più economica per noi (per darvi un ordine di grandezza direi che
qui l’affitto di una stanza in un appartamento costa dalle due, alle tre volte
in più rispetto a quanto si spende a Padova, ad esempio).
Appurato questo, abbiamo aggiunto un gettone al nostro bagaglio di
certezze... trovare posto in collegio è estremamente di difficile. O, per
meglio dire, trovare posto in un collegio ti costringe a prenderti
tremendamente per tempo. In Danimarca le residenze per gli studenti funzionano
un po’ come da noi gli ambulatori del medico di base: entri, chiedi chi è l’ultimo,
ti siedi e aspetti (a volte anche ore) che arrivi il tuo turno. Le uniche
differenze consistono nel fatto che per entrare devi accedere al sito dell’associazione
preposta (o del collegio stesso), per chiedere chi è l’ultimo devi compilare un
form e invece che aspettare ore devi aspettare mesi! Ah, sedersi ci si siede
uguale.
Naturalmente prima fai la richiesta, più probabilità hai di vincere.
Mi è giunta voce (fonte da verificare), che i ragazzi danesi compilino il
modulo per un posto in collegio anche un paio d’anni prima di finire le scuole
superiori e qualora arrivasse il loro turno, male che vada fanno passare avanti
chi li segue in graduatoria. Nel nostro caso, a dire il vero, ci siamo presi
per tempo, non tremendamente, ma discretamente. A dicembre abbiamo compilato il
già citato modulo, nella speranza di ottenere una stanza ad agosto. Purtroppo
però, ad ogni richiesta di aggiornamento ci sentivamo rispondere che le liste d’attesa
erano lunghe e che non potevano assicurarci nulla; insomma, faje pena non funzionava.
Tuttavia. Tuttavia esiste
la possibilità di accaparrarsi una camera in un dormitorio evitando di dover
passare per queste graduatorie. Nessun metodo all’italiana, parlo di
subaffitto. Sì, perchè qui in Danimarca una volta che uno studente ottiene un
posto in collegio è un po’ come se ne diventasse proprietario e, qualora avesse
la necessità di lasciarlo per un breve periodo, può subaffittare la camera ad
un altro studente. Questa cosa ci ha salvato. Infatti, attraverso i vari gruppi
facebook, il mio compare un bel giorno è entrato in contatto con Phister (ve lo
ricordate?), il quale lavora per un’agenzia internazionale che si occupa di
studenti in tirocinio all’estero. Ed è stato proprio grazie a Phister che, un
giorno ancora più bello, abbiamo ricevuto una mail nella quale ci venivano
proposte le due soluzioni che non abbiamo esitato ad accogliere e che oggi ci
teniamo stretti. Nel mio specifico caso sono venuto ad occupare la stanza di
Morten (nonostante il nome in Italia potrebbe tradire una certa lugubrità, dev’essere
un ragazzo estremamente solare, ve lo assicuro...) il quale, da quanto ho
capito, si è trasferito in Corea del Sud!
(Peraltro un paio di settimane dopo il nostro arrivo abbiamo ricevuto
una nuova proposta dall’associazione che gestisce i collegi, evidentemente era
arrivato il nostro turno.)
Per quanto riguarda gli appartamenti,
per ovvi motivi non ne sono molto esperto, ma sentendo alcune persone pare che
spesso ci si debba accontentare di una soluzione non proprio idilliaca o si
debba sborsare fior fior di quattrini, in taluni casi magari entrambe le cose.
Per cui il mio consiglio è: volete venire in Danimarca a studiare? Bene, filate
a fare richiesta per un collegio, poi deciderete.
Piccolo paragrafetto sulla
cucina, perchè bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. La cucina si è ormai
riempita di studenti e le cose sono migliorate. Abbiamo avuto una riunione in
cui abbiamo avuto modo di conoscerci meglio e organizzare qualche evento
sociale. Ho svolto il mio primo turno di pulizie e i ragazzi si sono
complimentati con me: hanno capito che ci tengo, obiettivo centrato. And the last, but not least... cakes! Sono già quattro le torte
che mi sono visto sfornare davanti agli occhi e soprattutto al palato, per cui silenzio
e avanti così!
Parola del giorno: Tak = Grazie - indispensabile se si vuole essere una persona educata in Danimarca.
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