sabato 29 agosto 2015

Piano terzo - POP

In questo articolo non vi parlerò di musica, nè di POP-Corn, tantomeno di POP-Pe. Scriverò invece di ciò che chiamerò 'Casa' fino alla fine di Gennaio. L'acronimo riportato nel titolo di questo post sta infatti per Peder Oluf Pedersen (https://en.wikipedia.org/wiki/Peder_Oluf_Pedersen), che altri non è se non l'ingenere danese a cui è stato intitolato il collegio in cui vivo.
Il P.O. Pedersen Kollegiet (http://www.pop.k-net.dk/) si trova a Lyngby, in via Haraldslundvej, n. 38, (anche se forse ce l'avete più presente per il suo ingresso pedonale, situato in Bagsvaerdvej, vero?) a circa 5 km dal campus DTU, ma a soli 2 km di distanza dalla stazione di Lyngby. Tradotto nella mia lingua significa che per andare in bicicletta fino alla stazione si suda sì, ma mantenendo una certa dignità, mentre se si deve andare in dipartimento meglio dotarsi di una maglietta di ricambio.
Il primo incontro con la mia nuova casa è stato contraddistinto da uno Space Vertigo di sensazioni.
Ci arrivo, come vi dicevo con uno dei primi post, scortato dal buon Phister ed inizialmente è amore: un edificio abbastanza moderno, ma soprattutto un prato inglese di dimensioni imponenti con tanto di porte da calcio... "oh là, adesso cominciamo a ragionare!". Mettiamoci pure che so del campo da calcetto all'altro ingresso del collegio e per me ha già tutte le carte in regola per farmi suo al primo appuntamento!
Tuttavia, entrando, la vista del corridoio in stile sottomarino su cui si affacciano le stanze mi desta bruscamente. Capisco i vantaggi in termini di risparmi sul riscaldamento, ma per noi abituati ai nostri bei 2.70 m una cosa del genere sa più di condotto d'aerazione che spazio di disimpegno.
La stanza però si presenta bene: spaziosa, luminosa, armadi e armadietti in quantità tale da farci navigare dentro la quarantina di kg di roba che mi ero portato appresso e... immagini dei "Little Pony" alle pareti (O.o). Ci pensa il bagno a riportarmi sulla Terra:
"Manca il piatto doccia... farò uno stagno ogni volta!", penso.
"Però è tutto tuo! E puoi far tutto a porta aperta!", mi rispondo.
E' la volta della cucina e qui la prima impressione è univocamente negativa. In via Crimea non si può dire che fossimo maniaci della pulizia, lo ammetto, ma qui è peggio. I cestini scoppiano di rifiuti e soprattutto c'è un odore penetrante che non si riesce a ricondurre a qualcosa di definito, non si sa se perchè scaturisca da un mix di fattori diversi o se perchè ti entri nel cervello e te lo impalli istantaneamente. Per qualche giorno, per questo motivo, mi rattristavo all'idea di dovermi andare a far da mangiare, che è tutto dire!
Fortunatamente con il passare dei giorni la situazione è migliorata. L'odore si sente molto meno (non credo sia diminuito, più probabile che mi ci sia abituato) e, come avevo argutamente sospettato, buttando la spazzatura e pulendo di tanto in tanto si possono ottenere buoni risultati. La cucina si condivide con una decina di ragazze e di ragazzi, danesi e non. Ognuno ha un ripiano in frigorifero, ed uno in freezer, la possibilità di prendersi tutta la birra che vuole a sole 3 DKK a bottiglia (meno di 0,50 cent), oltre alla possibilità di mettersi a guardare la TV o giocare con la Wii o la Playstation. C'è il microonde, la lavastoviglie, il tostapane, c'è tutto! Tutto, però, da rivalutare una volta che saremo a regime, cioè quando tutti i ragazzi che attualmente sono in vacanza torneranno a popolare il collegio. Temo ci ritroveremo a giocare ad una sorta di Twister versione Kitchen senza rendercene conto.
Una curiosità: a guardia della zona relax della cucina c'è un grande orso bianco reso goliardicamente superdotato attraverso un giocattolo per adulti e appeso dal collo attraverso un complesso sistema di carrucole (forse fu così punito per le sue doti da qualche invidioso). Vi posterei una foto, ma questo blog è per tutta la famiglia. 
Ad onor di completezza nel collegio trovano spazio anche un bar, una zona lavanderia e una zona di riparazione bici, territori per quanto mi riguarda ancora inesplorati.
In conclusione, per me è sì! Anche perchè, una volta sdraiato sul letto di camera mia, non penso di aver mai impiegato più di cinque minuti a prendere sonno. Test, questo, che mi accingo a ripetere fra 3, 2, 1...

Parola del giorno: kokken = cucina - la mia è la kokken T.

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